Ex Cotonificio Maino – Via A. Pegoraro, 2
Proprio di fronte alla Palestra, ma sempre in prossimità della ferrovia e del sottopasso dove prendeva avvio la vecchia strada per Varese, sorse all’inizio del XX secolo, il grandioso Cotonificio Maino, la cui area si estendeva fino al corso dell’Arno. Il Bricchi ce ne delinea la storia nei primi anni di attività: La ditta sorse modestamente a Somma Lombardo nel 1900, ma due lustri di vita bastarono a porla in prima fila tra le grandi aziende d’Italia e a farla tenere in seria considerazione pure all’Estero. Nel 1904 impiantò lo stabilimento di Gallarate per il candeggio, per la tintoria, per la mercerizzazione, per il completo finimento dei tessuti dati dallo stabilimento di Somma: a Gallarate la grande produzione assunse i perfezionamenti ultimi che attorno per il mondo acquistano tanta stima all’industria lombarda. Lo smercio di questa Casa è assai forte e continuo nel Sud America, in Grecia, negli stati dei Balcani, nell’Estremo Oriente e nei Possedimenti Italiani ed Inglesi delle coste d’Africa.
Progettato dall’ingegner Carlo Porro di Somma Lombardo, lo stabilimento si impose subito anche ai contemporanei per il suo aspetto esteriore, imponente ma anche elegante; sentiamo ancora il Bricchi: Edificio superbo, veramente per l’aspetto esteriore, in fronte e ai lati, intonato a criteri di severo buon gusto architettonico, a motivi di sobria decorazione, stabilimento magnifico per sapiente distribuzione dei grandiosi reparti, dei vasti saloni e per il suo complesso formato sui principi della più alta modernità edile, industriale, igienica.
Ancora oggi ci sorprende la decorazione della palazzina uffici con fregi di fiori stilizzati, la combinazione di elementi costruttivi e di colori (dal cemento al ferro, dall’intonaco giallo al rosso del mattone), l’ornato delle modanature alle ampie finestre dei fabbricati produttivi che continuano anche in Via Cristoforo Colombo e in Via Luigi Riva.
Scheda a cura della Delegazione FAI del Seprio