Ex Cotonificio Cesare Macchi – Via del Lavoro, 13
Il fabbricato del Cotonificio Cesare Macchi sorse alla fine del XIX secolo nel territorio di Crenna, comune autonomo fino al 1923, a testimonianza che anche i piccoli centri dei dintorni di Gallarate avviavano la loro rivoluzione industriale sull’esempio e con i capitali della città principale. La lunga fronte dell’opificio, con l’andamento ripetitivo delle finestre, i semplici mattoni degli ‘shed’ e dei capannoni ai lati interni, uno dei quali prospiciente la ferrovia, ci rimandano ad un’immagine lontana della prima rivoluzione industriale, quando Gallarate (unitamente alle vicine Busto Arsizio e Legnano) poteva veramente essere definita la Manchester italiana. Infatti il cotonificio, realizzato dall’impresa Giovanni Sartorio nel 1898 (come da lapide in portineria), conobbe subito una forte crescita tanto da dare lavoro nel 1911 a ben 1200 operai. Il marrone delle sottili modanature, che abbelliscono le finestre, contrasta con il bianco dell’intonaco; e simile contrasto troveremo anche nel primo cortile interno dove si trovavano al piano terra gli uffici e al primo piano gli alloggi dei dirigenti. Il lungo balcone al primo piano e la passerella che unisce gli alloggi agli opifici richiamano le ‘case di ringhiera’ lombarde qui serializzate per questioni di funzionalità. Inoltrandoci tra i capannoni, che ospitavano le diverse fasi della lavorazione tessile (tessitura, candeggio, tintoria, stamperia, finitura), ci si può ben rendere conto dell’importanza e della vastità di questa ditta che negli anni ’20 del secolo scorso si estendeva su 30 mila mq.. Nell’angolo dell’ex cotonificio si può innanzitutto ammirare gli ‘shed’ storici, e poi facilmente notare come il grande stabilimento sia costeggiato, tanto sul fronte strada quanto lungo la Via Pradisera, da un fossato, che altro non è che il piccolo letto del torrente Sorgiorile.
Disceso dai Fontanili di Besnate e passato in prossimità di Caiello, il Sorgiorile, era probabilmente usato anche come scarico per le lavorazioni industriali. Incanalato sotto la pavimentazione della Via del Lavoro, il torrente lambisce il caseggiato operaio e scorre in superficie verso l’abitato di Gallarate. Proprio per la sua natura torrentizia, il Sorgiorile è il più delle volte asciutto, ma spesso, ingrossatosi per le piogge, finisce per causare danni verso la Via Ronchetti, dove, nuovamente interrato, continua il suo corso verso l’Arno, di cui è un nascosto affluente.
Scheda a cura della Delegazione FAI del Seprio