Case Popolari della Manifattura di Gallarate – Via A. Pegoraro, 30 e 32

La Piazza Don Domenico Labria per tre lati è occupata da costruzioni realizzate dalla Manifattura di Gallarate per le proprie maestranze: sul lato di fronte alla chiesa parrocchiale, l’Asilo, poi intitolato all’eroe dell’aviazione militare Francesco Baracca, sugli altri due lati gli ampi fabbricati delle Case Operaie. In questo caso non siamo di fronte ai dormitori, soprattutto femminili, che con le loro grandi camerate, servizi igienici spartani e ferrea disciplina delle sorveglianti, potevano ben essere definiti dalla stampa socialista dell’epoca ‘caserme degli operai’. Invece in entrambi i casi delle abitazioni di Via Pegoraro, si tratta di edifici composti da piccoli appartamenti, concessi in affitto ai dipendenti della manifattura. Al numero civico 30, l’edificio, all’angolo tra  la Via Pegoraro e  la piazza, fu progettato dall’ingegner Stefano Calcaterra nel 1924;  presenta in pianta una forma di L con un ampio cortile retrostante; al piano rialzato vennero previsti anche dei vani da utilizzarsi come negozi, mentre nei due piani soprastanti trovano posto oltre dodici appartamenti di 3-4 vani; la costruzione è abbellita da alcuni elementi decorativi come i graffiti  sulla parte alta delle facciate e i sottogronda in legno, che ricordano esempi dell’architettura transalpina, oltre che essere movimentata nella sua struttura dalla soluzione del tetto spezzato quasi fosse un timpano. Sull’altro lato della piazza, al numero civico 32, si eleva un più antico fabbricato operaio la cui realizzazione si deve allo Studio Tenconi Moroni nel 1907; le linee più semplici, i lunghi ballatoi, la presenza di leggeri segni decorativi agli angoli, l’impressione di compattezza del complesso, ci fanno pensare ad alloggi modesti ed essenziali, ma che comunque costituivano una sistemazione importante per le numerose maestranze che immigravano a Gallarate per lavoro. 

Scheda a cura della Delegazione FAI del Seprio