Chiesa di San Pietro

S. Pietro è forse la più antica delle Chiese di Gallarate: si pensa venne costruita nel secolo XI. La chiesa si presenta in stile romanico, con elementi gotici, e nel corso della sua storia ha subito diversi e importanti restauri. Dal momento della sua costruzione ha resistito a diverse guerre e vicende storiche, che l’hanno portata ad essere come la vediamo oggi.

CONTESTO STORICO

L’origine della chiesa di San Pietro si attesta intorno all’XI o XII secolo. Gallarate nel XII secolo era un comune rurale, caratterizzato da mura, un castello e diverse chiese. La realizzazione della chiesa di S. Pietro è dovuta alla volontà di alcune famiglie nobili del luogo, probabilmente della casata dei Lomeno. La città condusse vita tranquilla fino a che i barbari la travolsero come fecero con altre province. Da quel momento la città subì vari attacchi anche da parte di eserciti spagnoli, tedeschi e da Milano, con cui i rapporti erano aspri. In questo periodo di guerra la chiesa assunse una funzione fondamentale: quella di difendere la popolazione cittadina. Vennero quindi fatte delle modifiche di tipo strutturale per adattarla al contesto, come il fossato e le merlature. Al suo interno i gallaratesi si rifugiavano in caso di pericolo con i loro beni. Nonostante ciò la chiesa mantenne alcune delle sue funzioni religiose. Dal 1499, dopo la distruzione del comune a opera degli svizzeri e dei milanesi, la chiesa divenne il luogo dove si radunavano le persone per discutere gli affari della città.

STILE

Fino all’inizio del XX secolo gli studiosi dibattevano sull’origine e lo stile della chiesa di San Pietro: il Cantù citava uno stile longobardo “… l’antichissimo tempio di San Pietro, di stile longobardo…”, mentre il Breganze Bossi sosteneva che la sua realizzazione sia antecedente al cristianesimo “ … la vicina Chiesa di S. Pietro vuolsi anteriore al cristianesimo. Le iscrizioni che la riguardano ne sono prova. In origine era un quadrilatero tutto di sassi, e forse le colonnette che si osservano ai lati di mezzodì e ponente erano portici superiormente al tempio stesso…” . Lo studioso Ercole Ferrario sosteneva invece che la costruzione risalisse all’epoca medievale“Medio Evo – Di quest’infelice tempo pochi monumenti degni di nota rimangono nel nostro Circondario. I principali fra essi sono …. e la Chiesetta di S. Pietro in Gallarate”. Oggi gli studiosi concordano nell’attribuire alla chiesa di San Pietro uno stile romanico con elementi gotici.

LAVORI DI RESTAURO

I primi interventi edili che andarono a intaccare notevolmente l’aspetto di San Pietro risalgono al  XV secolo, quando i “Fratres de Rubeis” iniziarono a costruire case addossate alla chiesetta al punto tale da inserire le travi nei muri di San Pietro; chiusero poi le finestre più ampie per farne feritoie e demolirono il tetto tanto che nel 1566 Lionello Clivone, Visitatore Apostolico, ordinò la sospensione di ogni funzione religiosa. Altri personaggi approfittarono di questa situazione e ai primi del Cinquecento anche il macellaio Gerolamo Masera addossò alla chiesa una macelleria alla quale si accedeva solo dall’interno del sacro edificio.

La presenza di residui di merlature sulla copertura della chiesa si ricava dalle disposizioni impartite dall’Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo a seguito della sua visita pastorale del 18 giugno 1570: “Si levino via tutti li merli che restano sopra li tetti della chiesa!”. Le disposizioni di San Carlo mutarono profondamente l’aspetto di San Pietro anche se non vennero integralmente realizzate.

Solo con il Prevosto Pietro Giorgio Lomeno a partire dal 1626 vennero eseguiti tutti i lavori ordinati da San Carlo, ma fu a partire dal 1657 che i lavori ordinati dal Prevosto Giulio Moneta diedero alla chiesa l’aspetto barocco conservato sino ai giorni nostri. In particolare nel 1664 venne ampliata e venne modificata l’abside conferendole una forma esagonale. I lavori di trasformazione della chiesa secondo lo stile barocco durarono sino al 1680, quando vennero ultimati anche alcuni lavori ordinati da San Carlo, quali ad esempio lo spostamento al centro della facciata della porta d’ingresso (“la porta maggiore si riporti nel mezzo”) e la realizzazione di un grande finestrone sagomato e di due piccole finestre rispettivamente sopra e ai lati della porta centrale.

L’originale architettura venne ancora più alterata per l’intonacatura interna, per la trasposizione della porta della facciata dal lato destro al centro, per l’apertura di un finestrone barocco sopra la porta della facciata stessa e di altre finestre barocche sul fianco sud, rovinando parte dell’architettura stessa. Si costruirono absidi laterali e l’abside di fondo fu allargata con pareti nuove. Inoltre, si pensa che il bell’altare barocco con il tempietto del Crocifisso e le magnifiche balaustre, siano stati aggiunti intorno al XVII secolo.

La chiesa di san pietro raccontata dall’assessore Massimo Palazzi