La mobilità delle persone tra continenti e paesi, fenomeno che caratterizza l’epoca attuale, coinvolge necessariamente la scuola, che deve quindi attivarsi per accogliere e facilitare l’integrazione degli studenti stranieri, portatori di culture diverse e di esperienze scolastiche tra le più disparate.

La complessità di questo impegno deriva non solo dalle differenze sopra segnalate (legate anche alla lingua straniera parlata dagli alunni in famiglia e nella vita di relazione, al tipo di educazione ricevuta, alla mentalità, che talvolta va guidata alla corretta ricezione dei diritti e dei doveri garantiti e richiesti nella comunità scolastica), ma anche dalla fluidità dell’esperienza dell’integrazione in una scuola in cui sono presenti stranieri di recente immigrazione (i cosiddetti NAI), ma anche studenti stranieri che hanno frequentato tutto o quasi tutto il percorso scolastico in Italia oppure studenti figli di genitori stranieri che, essendo nati in Italia, richiedono di essere considerati italiani a tutti gli effetti e di non essere oggetto di alcuna attenzione specifica, pur presentando talora evidenti difficoltà linguistiche, ed infine studenti figli di coppie miste, magari nati e vissuti per molto tempo in un altro paese e che hanno assimilato stili di vita e di apprendimento non omogenei a quelli dei coetanei italiani.

Tale molteplicità si traduce, appunto, nella complessità della progettazione e della gestione delle pratiche o delle esperienze di integrazione che vengono attivate dalla scuola a favore degli studenti ‘stranieri’ e che, volta per volta, vanno adattate alle esigenze o ai bisogni emergenti, per altro non sempre recepiti e riconosciuti dai ragazzi a cui sono rivolte.

Attualmente la presenza nei nostri licei di alunni ‘stranieri’, ovvero nati da genitori stranieri, senza o con cittadinanza italiana, ma che parlano fuori dalla scuola la lingua straniera, non raggiunge il 7%, quindi non raggiunge quella quota minima del 10%, che assicurerebbe l’accesso a fondi specifici finalizzati dal MIUR e destinati ad aree a rischio dispersione e a forte processo immigratorio.

Si tratta comunque di una popolazione scolastica di un certo rilievo, che ha raggiunto le 100 unità e che va presa in carico nelle sue peculiarità, nelle sue legittime aspirazioni ad una pari opportunità educativa, ma anche nei suoi bisogni specifici, tenuto conto del fatto che va di anno in anno crescendo il numero di studenti ‘stranieri’ in ingresso, ma non ancora in maniera proporzionale il numero di studenti ‘stranieri’ in uscita.

Si tratta, purtroppo, di una tendenza nazionale, segnalata dalle statistiche, che evidenziano difficoltà nella tenuta dei risultati scolastici da parte degli studenti stranieri della scuola secondaria di secondo grado (in particolare, con cittadinanza straniera e nati all’estero) soprattutto nella fase del passaggio tra cicli scolastici, con un’alta percentuale di ritardo e anche di abbandono scolastico, che, per l’ultima categoria indicata, può superare l’11%.

Certamente la percentuale di dispersione degli studenti stranieri è più contenuta nei licei (1,9% nel Nord Ovest), a cui si iscrivono, in genere, ragazzi provenienti da famiglie con un più elevato livello socio – culturale. Può accadere, tuttavia, che la decisione di iscriversi al percorso liceale sia determinata, più che da capacità e da vocazione effettiva, da incomprensioni linguistiche e culturali sugli indirizzi di studio presenti sul territorio o da aspettative di riscatto sociale associate all’idea di dover frequentare una scuola considerata di maggior prestigio o, perfino, da necessità contingenti, che fanno optare per la scelta dell’istituto più vicino all’abitazione. In questi casi la scelta del percorso liceale quasi sempre disattende le indicazioni di orientamento fornite dai docenti della scuola media e appare non conforme a quei requisiti di base (in termini di competenze e preparazione), che assicurerebbero un’esperienza di studio liceale più lineare e più serena.

Pertanto di fronte a soggetti potenzialmente a rischio dispersione, il liceo si è impegnato a elaborare pratiche e strategie di supporto per migliorare l’integrazione e le performances degli studenti stranieri, attivandosi nell’attività di accoglienza e nell’aggiornamento sulle tematiche dell’intercultura e sulla didattica per stranieri.

A questo proposito proficua e costruttiva è stata in passato la collaborazione con la Rete provinciale e con la Rete di scuole del territorio di Gallarate, che da un paio d’anni è, però, impegnata specificatamente nel supporto di istituti di istruzione primaria e secondaria di primo grado.

In ogni caso i Licei di Gallarate, per garantire il diritto allo studio degli studenti stranieri, ha elaborato il progetto ‘Azioni di inclusione’, che prevede le seguenti attività:

  1. acquisizione di informazioni relative al percorso scolastico pregresso e ai livelli di competenze linguistiche effettivamente raggiunte, tramite contatti con i docenti della scuola media di provenienza, allo scopo di distribuire in maniera equilibrata i nuovi iscritti nella composizione delle classi prime e di consentire nel nuovo contesto interventi mirati ed effettivamente praticabili nel sostegno dei bisogni didattici e linguistici segnalati;
  2. attivazione di un corso di potenziamento dell’italiano come L2 nel II quadrimestre, destinato agli studenti stranieri delle classi prime, che abbiano evidenziato lacune linguistiche o difficoltà comunicative, che pregiudicano l’assimilazione dei contenuti disciplinari;
  3. destinazione agli studenti stranieri di tutti gli anni di corso di specifici sportelli di sostegno linguistico e disciplinare (la cui consistenza oraria varia di anno in anno, in relazione alle risorse disponibili e alla presenza di docenti in potenziamento con competenze nell’insegnamento dell’italiano L2);
  4. progettazione del laboratorio ‘Sguardo ad un mondo che cambia’, destinato a studenti che non si avvalgono dell’IRC, che, attraverso letture, ricerche, analisi e conversazioni, contribuisca a sviluppare una sensibilità aperta all’accoglienza e alla convivenza in un mondo capace di comprendere e valorizzare le differenze tra culture ed etnie e che, nel caso di frequenza di alunni di madrelingua non italiana, dedica particolare attenzione al trasmettere e al condividere le sfumature del linguaggio e dell’esperienza comunicativa nel contesto della cultura, della società e dell’immaginario italiano;
  5. partecipazione dei docenti a corsi di formazione allo scopo di aumentare le competenze nella gestione della classe plurilingue e plurilivello e nella didattica multiculturale e di favorire la sperimentazione e l’innovazione metodologica, didattica e disciplinare;
  6. costruzione di percorsi educativi e didattici condivisi dai docenti del Consiglio di Classe, adeguati a studenti stranieri che, evidenziando scarsa padronanza della lingua italiana (vd. BES per svantaggio linguistico), necessitano di specifiche misure dispensative e compensative, per sostenere i processi cognitivi e consentire uno sviluppo formativo e culturale appropriato ai bisogni e agli obiettivi da conseguire, prevedendo, in particolare per i NAI, criteri di valutazione che tengano conto anche della storia scolastica pregressa, del processo di apprendimento in corso, valorizzando i progressi ottenuti e le competenze acquisite rispetto alla situazione di partenza e in relazione agli standard attesi per età e livello di scolarità.

Mediante l’attuazione delle strategie descritte, l’istituto costruisce la sua offerta formativa, atta a prevenire e a contrastare la dispersione scolastica, a ridurre le disuguaglianze, i rischi di esclusione sociale, sostenendo il diritto allo studio degli studenti stranieri, per garantire loro le stesse opportunità offerte agli alunni italiani e per consentire loro l’acquisizione delle competenze indispensabili per proseguire con successo nel percorso di sviluppo cognitivo e formativo.

La scuola è, inoltre, impegnata nel diffondere e nel far emergere una sensibilità non solo rispettosa delle differenze, ma anche pronta a riconoscerne il valore, promuovendo la partecipazione o anche organizzando iniziative legate al tema dell’interculturalità.

Camera dei Deputati, Sevizio di studi – L’integrazione scolastica dei minori stranieri

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – Linee guida per integrazione degli alunni stranieri

LVT1961 – Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

LVT1961 – Scheda Accoglienza alunni NAI